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Marketing - Merchandising

Ultimo Aggiornamento: 19/05/2016 16:49
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06/02/2016 15:29

"Siamo una squadra aggressiva. Domani è una guerra: se non cominciano loro, cominciamo noi"
F.C., 18.III.2011
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07/02/2016 00:05

Re:
a proposito di situazioni spot in cui vendere merch:

m.facebook.com/195420947192968/photos/a.195421987192864.44430.195420947192968/914194511982271/?type=3&source...

il Venezia si è organizzato con uno stand durante il carnevale...

"Siamo una squadra aggressiva. Domani è una guerra: se non cominciano loro, cominciamo noi"
F.C., 18.III.2011
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10/02/2016 01:44

scusate la forma, avevo preparato qualcosa di piu dettagliato, ma mi si è cancellato, e visto l orari e la stanchezza, l ho riscritto molto velocemente e tralasciando altri 2 3 punti....av salout Buona notte!

La concezione odierna del prodotto calcio nel 2016 , è ben lontana da quella “romantica” degli anni 80 90 che ho / abbiamo vissuto, in questo, il merchandising, avrà un ruolo molto importante, non solo per le eventuali entrate immediate, che, purtroppo (o per fortuna) nella piazza di Cesena / Romagna non saranno milionarie, ma per creare un “brand” nel medio periodo. Tifare Cesena, anche tra i bambini – ragazzi, deve tornare a “fare figo”, e in questo il merchandising, assieme ad altre iniziative, potrebbero avere un ruolo importante.
Prima di tutto bisognerebbe avere uno Store, per partire basterebbe un area intorno / dentro allo stadio (cosi da non gravare sul nostro già misero bilancio) e di facile realizzazione, ma d impatto, facilmente accessibile, aperta negli orari e giorni giusti
Personalmente farei una convenzione con tutte le società affiliate, settori giovanili (non so quante sono), garantendo a turno N biglietti omaggio, in serie B, abbiamo sempre parecchi posti disponibili allo stadio.
Per gli accompagnatori (genitori, parenti) dei bambini, un biglietto a prezzo intero, ma con la possibilità di recuperare una parte dei soldi spesi per il biglietto con un voucher da spendere allo store, ad esempio un biglietto da 20,oo euro, da diritto a 5,oo di sconto su 20,oo di spesa allo store…. ( i numeri sono a caso)…
Come accennavo prima, il merchandising, in una piazza come Cesena, deve avere l obbiettivo di guadagnare nel medio periodo, quindi, nel breve deve essere un veicolo pubblicitario, un passo verso il “consumatore “prodotto Cesena”.
Sarebbe bello, inizializzare” i consumatori, ad es al momento della sottoscrizione dell abbonamento, “regalare” una sciarpa, in modo che il bianconero torni di moda (almeno il colpo d ochio allo stadio migliorerebbe) … es se il prezzo dell abbonamento per la prossima stagione, sarà fissato a 100 Euro (numeri sempre a caso), venderlo a 107 con sciarpa inclusa, sicuramente fare produrre 10.000 sciarpe, costera meno di 7 euro cadauna, e il maggior ricavo, potrebbe essere usato per finanziare una piccola parte di spese per l apertura dello “store”
Commercializzare qualche prodotto a tiratura limitata (anche a prezzi sopra la media), es rifacimento di qualche maglia degli anni d’oro o qualche maglia rimasta nel cuore dei tifosi. Un prodotto che possa diventare da collezione, es 2 uscite all anno, tiratura 1.500 pezzi
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10/02/2016 13:59

altre considerazioni:

il prodotto. abbiamo preso per il culo campedelli per le sue tutine da neonato, ma attualmente non abbiamo manco un adesivo del cavalluccio nello store. cioè, in pratica si vende esclusivamente materiale tecnico. occorrono gadget diversificati.

il turismo. abbiamo una riviera a fianco. ed ogni estate arrivano milioni di persone. si dovrebbe instaurare un rapporto di collaborazione con i venditori ambulanti e di souvenir. quelli che vendono le magliette in riviera dovrebbero sempre avere anche materiale (magari tarocco) del Cesena. perchè chi viene in vacanza in Romagna credo possa trovare più interesse nel tornare a casa con un prodotto particolare del luogo piuttosto che una maglia di Messi.

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10/02/2016 14:03


Interessanti e condivisibili le tue idee sul marketing.
Anch'io pensavo che sarebbe bello regalare un gadget a chi si abbona e magari consentire sconti sul materiale a chi possiede l'abbonamento.
Aggiungerei, come ho scritto nella cartella "Design del materiale tecnico", che tutto il vestiario andrebbe disegnato e votato dai tifosi perchè così si genera un coinvolgimento e un desiderio maggiore di acquisto.
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10/02/2016 14:14

Re:
Baruele, 10/02/2016 13:59:

altre considerazioni:

il prodotto. abbiamo preso per il culo campedelli per le sue tutine da neonato, ma attualmente non abbiamo manco un adesivo del cavalluccio nello store. cioè, in pratica si vende esclusivamente materiale tecnico. occorrono gadget diversificati.

il turismo. abbiamo una riviera a fianco. ed ogni estate arrivano milioni di persone. si dovrebbe instaurare un rapporto di collaborazione con i venditori ambulanti e di souvenir. quelli che vendono le magliette in riviera dovrebbero sempre avere anche materiale (magari tarocco) del Cesena. perchè chi viene in vacanza in Romagna credo possa trovare più interesse nel tornare a casa con un prodotto particolare del luogo piuttosto che una maglia di Messi.





Sulla riviera romagnola credo si debba aprire un capitolo a sè stante. Nel senso che è tale l'afflusso turistico estivo che bisognerebbe studiare un progetto per cui il Cesena diventi un oggetto di interesse e di discussione.
Come scrivevo anche sulla chat non credo che, ad oggi, un venditore ambulante con le maglie del Cesena, anche a poco prezzo, possa fare vendite rilevanti. Al momento manca interesse. Perchè un ragazzino milanese dovrebbe comprare la maglia del Cesena e non quella di Messi ? Sinceramente non vedo altre motivazioni che l'essere originali ma a quell'età diventa dura e comunque i numeri sarebbero scarsi.
Dobbiamo prima creare interesse attraverso inziative promozionali.
Utilizzando la stessa metafora usata sulla chat, noi ci troviamo di fronte ad un campo incolto e sconosciuto dalla gente. Non possiamo pretendere che dal primo albero piantato arrivino frutti copiosi e che questi frutti vengano poi comprati dai consumatori che manco sanno chi siamo. Il lavoro da fare è dissodare, seminare, coltivare con amore e alla fine raccogliere i frutti e andare in giro a fare assaggiare i nostri prodotti. Da quel momento possiamo aprire i punti vendita, da quando chi ci ha conosciuto ha capito che la nostra è roba buona e genuina.
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12/02/2016 12:11

Zio scalzo, anch'io avevo preparato un messaggio nella sezione dell'incremento pubblico... troppo lungo e sono stato eiettato, ci riprovo più tardi.

Giusto Zamb, occorre creare interesse prima, l'attenzione va attirata, ma qua da noi a Cervia non si vede un solo cartellone neanche quando il Cesena gioca i classici tornei d'estate o le amichevoli.
Cervia, Cesenatico, Gatteo e Bellaria sono il prolungamento sulla costa di Cesena e dovrebbero esserlo anche del Cesena, sarà anche bella Acquapartita, ma la gente è qua d'estate, come cazzo fai a portarla lassù per vedere un allenamento o un'amichevole.
Abbiamo degli stadi che per amichevoli normali (niente grandi squadre) possono senz'altro essere riempiti, ci sono tanti albergatori tifosi che trasmetterebbero sicuramente l'entusiasmo ai propri clienti e riuscirebbero a convincerli a passare una serata diversa dal solito giretto per mercatini.
Una volta a casa poi, passa una notizia del Cesena in televisione sono sicuro al 100% che il turista tornato a casa ricorderà di quando anche lui c'era, magari si sente con gli altri compagni di vacanze per dire "Oh, hai sentito del Cesena?".
Però dai, Castiglione, Martorano, Acquapartita (campi bellissimi, niente da dire)... vanno bene per noi, ma se vuoi creare un po' di interesse devi andare a giocare dove la gente c'è già!!!
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12/02/2016 13:20

Condivido molte delle cose scritte sopra, ma su una cosa penso dobbiamo essere pragmatici: a quanti non tifosi o simpatizzanti del Cesena interesserebbe materiale, gadget del Cesena? Perché una maglia della Lotto (brutta....) dovrebbe avere più appeal di una Adidas o Nike di una strisciata o una grande europea?
Il primo obiettivo sono i tifosi e simpatizzanti del Cesena che si trovano allo stadio, in città e nella Romagna.
Non possiamo pensare di vendere una maglia o una tazza da te del Cesena ad un turista in vacanza a Cervia/Cesenatico.
Mi piacerebbe fare un confronto tra merchandising ufficiale venduto e numero di abbonati, capire quanta penetrazione ha la vendita di materiale sui fedelissimi. Penso di non sbagliare di molto dicendo che siamo sotto al 10%.
Prima di tutto dobbiamo capire perché (domanda retorica..) non siamo in grado di vendere merchandising nemmeno a chi vive di Cesena.
E' un problema di offerta? di reperibilità? Lavoriamo su questo, diamoci l'obiettivo di vendere almeno 1 articolo ad ogni abbonato, poi andiamo sugli spettatori non abbonati e poi sui simpatizzanti "non praticanti" ;)
Per darvi un esempio (non abbiate ribrezzo nel leggere il nome della squadra, andate al succo [SM=g27988] ), la Juventus vende maglie originali Adidas tramite gli store a prezzo pieno e poi ha maglie autorizzate, non Adidas, ad un prezzo più basso che vengono vendute dagli ambulanti, ma sotto il controllo della società.

Spero avremo presto l'occasione di incontrarci perché ho poco tempo per scrivere mentre fermandovi con tutti voi sono sicuro che verranno fuori cose interessanti.

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12/02/2016 20:55

ottima considerazione Pancu, anche io pur essendo attivo nel settore turistico, non ho una gran fiducia nella vendita ai turisti, almeno fino a quando il Cesena è questo,... te pensa volevo portare domani una squadra di austriaci, ospiti da me, a vedere la partita, ma hanno declinato l invito....in compenso un altra squadra che sarà la prossima settimana da noi, mi ha chiesto i Biglietti di Bologna Juve...mi dispiace, ma non ce l ho fatta.... ho delegato è stato piu forte di me!!
L obiettivo primario, per me sono gli abbonati, le scuole calcio, le scuole in generale i residenti ...poi benvenga il resto, pero' ora mi focalizzerei su questi....pero se c'è un bel progetto e si puo dare una mano, io ci sono...stupitemi!!
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Città: CESENATICO
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26/03/2016 16:17

...in questi giorni a Cesenatico c'è il torneo di Pasqua.
E' inconcepibile che il Cesena non abbia il patrocinio dell Evento e che non ci sia un punto vendita dell Ac Cesena...

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30/03/2016 15:02

Bisogna andare con ordine.

Il Merchandising ha una funzione polivalente nel mondo del calcio:

a.1) Ritorno economico - dove le vendite di magliette e gadget contribuiscono all'entrata di monete all'interno del bilancio.
a.2) Brand Awareness - dove la maglietta del Cesena esposta in pubblico accresce la considerazione, o la percezione di importanza, che le persone hanno del Cesena.
a.3) Affiliazione - dove la diffusione del simbolo e il rimando al Cesena Calcio funge da spinta esterna all'avvicinamento attivo al club.
a.4) Affluenza Giovani - in quanto l'importanza e la diffusione del cavalluccio nelle maglie e nei gadget in giro per la Romagna può influenzare positivamente i giovani (o i genitori) a volersi affidare al Cesena piuttosto che ad altre squadre vicine.

parliamoci chiaro, di queste quattro cose non esiste un ritorno immediato in termini economici, e soprattutto tutte e tre sono influenzate da altre importantissime variabili, come la posizione in classifica o la serie di appartenenza; tuttavia ritengo cruciale incominciare a pensare come espandere in poche mosse la diffusione del marchio Cesena Calcio. Per incominciare a delineare un percorso sul quale poter poi fare delle valutazioni, mi piacerebbe prima delineare alcuni assunti, così da essere più chiari nel seguito del discorso:

b.1) I Cluster - cioè i gruppi omogenei di persone che si possono avvicinare per gusti o attitudini fra di loro, sono abbastanza riconoscibili fra loro: tifosi praticanti, tifosi "da bar", simpatizzanti sportivi, sportivi, non sportivi. E' chiaro che ad oggi chi si prende la briga di cercare (perché non è in posizione facile da trovare) il negozio del merchandising deve essere smosso da forti motivazioni, quindi si può tranquillamente affermare che solo parte del primo cluster (cioè i tifosi attivi) è raggiunto dalla possibilità di acquistare materiale originale. E' altre sì vero che il non sportivo non comprerà mai per se un gadget firmato Cesena Calcio, mentre lo sportivo potrebbe voler prendere un paio di pantaloncini del Cesena per giocare a calcetto con i propri amici. Non dimentichiamoci, però, che il non sportivo potrebbe voler fare un regalo di compleanno ad un parente tifoso, mentre lo sportivo potrebbe voler regalare una maglia del Cesena ad un amico che sta partendo per l'Australia.

b.2) I Competitor - questo è un punto fondamentale: chi sono i competitor delle maglie del Cesena? I competitor sono tantissimi: i venditori ambulanti fuori dallo stadio, tutti marchi sportivi, le squadre di calcio più importanti (e sì, alcune persone nate e cresciute a Cesena con sangue romagnolo tifano Roma o -addirittura- Fiorentina e Parma), gli altri sport e persino le relazioni personali. Quando si mette in vendita una felpa, per esempio, il capo firmato "Cesena Calcio" va in competizione con una felpa dell'Adidas o un altro capo d'abbigliamento in vendita in qualsiasi negozio di abbigliamento.

b.3) Il Limite Geografico - ad oggi il limite geografico che la società si è auto-dato (attraverso le varie iniziative, non certamente le parole che, purtroppo, non costano nulla) è uguale ai confini del comune stesso. Forse in alcuni casi si è arrivati fino a Gambettola o Cesenatico. E' chiaro che ogni operazione di marketing va calcolata secondo un minuzioso calcolo di costi e benefici, ma è anche vero che il costo di retainment (conservazione del numero di tifosi) è diverso e differente dal costo di espansione.

Detto questo, direi che per ora posso suggerire pochi punti con i quali partire.

c.1) Cosa Vendere - In mia opinione, oltre che i normali articoli sportivi offerti dallo sponsor tecnico, sarebbe interessante selezionare un buon numero di altre referenze (dalla penna al telo da mare) dividendolo in alcuni gruppi, ognuno del quale destinato ad un punto vendita differente: se nello store ufficiale avremo tutto il materiale tecnico e qualche referenza sempre di natura tessile e/o più classica come la tazza o la penna, nel bar/tabaccheria/negozio affiliato avremo gadget più simpatici e meno "ufficiali" come etichette, penne, manifesti o giochi per bambini, ma anche prodotti dolciari di stagione (panettone, colomba, uovo di pasqua) con il cavallluccio impresso sopra. Per fare un esempio, nella ipotetica apecar adibita a venditore ambulante, ci saranno teli da mare e costumi, non certamente tazze e penne.

c.2) A Chi Vendere - Potenzialmente siamo tutti possibili compratori di materiale firmato Cesena Calcio. Io senza ombra di dubbio lo sarei. Ogni cluster ha le proprie abitudini e i propri luoghi, e ogni cluster per essere raggiunto ha un costo diverso. In mia opinione bisognerebbe incominciare ad espandere il territorio bianconero attraverso un attacco "territoriale", per cui da un lato espanderei il mercato dei prodotti secondari nell'entroterra cittadino, dall'altro mi sposterei con uno o due temporarystore (apecar) nel comprensorio romagnolo, magari in concomitanza di eventi sportivi o stagionali (vicino a spiagge molto frequentate, durante i tornei giovanili, nelle sagre di paese).

c.3) Rete di Distribuzione - Dal momento che lo store è situato in un posto un po' sfortunato, è pensabile attrezzare due apecar (o un altro tipo di veicolo) per spostare lo store come descritto nel punto c.2, coinvolgendo la rete di tabaccherie e negozi al dettaglio locali per quanto riguarda una parte dei prodotti. L'idea è quella di diventare noi stessi fornitori di altri negozi, in maniera tale da affrancarci da una parte del mondo vendita che non conosciamo e dove faremmo solo danni. Un'altro punto del mondo distribuzione sono le bancarelle fuori dallo stadio: in questo caso sarebbe interessante studiare la situazione per poter entrare nelle forniture di sciarpe e magliette in cambio magari di un logo originale (che ne aumenterebbe il valore). Non sempre è possibile e/o giusto cambiare il mondo in cui ci troviamo, così è importante quanto meno trovare una soluzione che evolva la situazione.


Questi sono i passi base che io farei nell'immediato, ma mi riservo di descrivere i passi successivi nei prossimi giorni.
Hail to the thief
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19/05/2016 16:49

Interessante iniziativa del Pavia calcio. Per loro ampiamente sovradimensionata.
Ma è un'idea che si potrebbe sviluppare anche da noi costruendola su misura per la nostra realtà.
Anche se, come sempre ribadisco [SM=g27988] la prima e fondamentale cosa è battere e "colonizzare" bene il territorio. Quella è la madre di ogni possibilità di sviluppo.




Pavia investimenti proprietà cinese. E’ stata inaugurata venerdì 13 maggio Casa Pavia, il nuovo spazio polivalente della società lombarda situato al numero 8 di piazza della Vittoria, angolo via Mascheroni, con una superficie di oltre 180 metri quadrati. Una scelta innovativa che conferma la volontà di fare investimenti da parte della proprietà cinese insediatasi ormai quasi due anni fa.

Come scritto in questi giorni da “La Provincia Pavese”, la struttura ha richiesto un investimento di 200 mila euro e rappresenta un luogo unico nel suo genere, perchè i tifosi del club potranno trovare non solo il merchandising ufficiale, ma anche un bistrot dove sarà possibile acquistare e consumare i prodotti tipici del territorio. Al secondo piano sono stati invece collocati il negozio e un’area culturale pensata per ospitare eventi particolari adatta ad ospitare fino a 90 persone.

Nello store polifunzionale saranno messi in vendita anche prodotti tipici, dal riso alle marmellate, e prodotti per l’igiene personale. Sarà l’occasione per trascorrere il tempo in completo relax o per navigare in rete con il proprio smartphone sfruttando il wi-fi gratuito.

La struttura fornirà lavoro a cinque persone, tutte di Pavia, tra cui c’è anche il responsabile dello store con annesso bistrot, che ha voluto spiegare meglio cosa può spingere un tifoso a visitare Casa Pavia: “Si potrà fare colazione, pranzare e bere l’aperitivo pre cena. L’apertura è prevista sette giorni su sette, dalle 8 alle 20, ma con l’allungarsi delle giornate l’orario di chiusura potrebbe essere spostato alle 21″.

All’inaugurazione ha voluto essere presente tutta la rosa, oltre alla dirigenza e al vice presidente Qiangming Wang. Il direttore generale del club, Nicola Bignotti, ha sottolineato in modo particolare la volontà di legare la struttura al territorio locale: “Una delle finalità del nuovo store è la valorizzazione dei prodotti locali, delle eccellenze del territorio, non vi sarà solo il merchandising brandizzato Pavia. Si tratta di un’iniziativa che non ha uguali in Lega Pro”.
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